PONTETORTO CON GLI STUDENTI MODARTECH
PER UN PROGETTO DI CREATIVITA’ SOSTENIBILE
Pontetorto, storica azienda pratese che dal 1952 produce tessuti per la moda e per lo sport, ha attivato una collaborazione con gli studenti dell’Istituto Modartech per un progetto creativo di abbigliamento concettuale con al centro la sostenibilità interpretata con creatività e innovazione.
I capi selezionati saranno esposti a Milano Unica (8-10 luglio) nel nuovo stand di Pontetorto dal restyling innovativo, attraverso un dialogo fatto di tradizione e modernità .
Pontetorto, che da sempre collabora con i giovani studenti, ha messo a disposizione expertise e materiali per supportare al meglio le idee messe a punto. Valorizzare, ripensare e destrutturare sono le pietre angolari di questa preziosa collaborazione, dalla quale c’è sempre qualcosa da imparare.
I lavori di Simona Fabbrini, ad esempio, nascono dall’osservazione dello stile dell’abbigliamento delle comunità alpine, da sempre attente al rispetto della natura, anche nella scelta dei materiali e dei capi da indossare. Uno degli aspetti cardine del progetto è proprio la selezione dei materiali. COLdeLAINE (il nome del progetto) recupera e valorizza la lana — una fibra naturale, rinnovabile, biodegradabile e tra le più riciclate al mondo — per dar vita a un guardaroba termoregolante, traspirante e realmente sostenibile. Simona ha condotto un’accurata selezione di materiali, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alle performance. In particolare, ha scelto le lane morotte — fibre naturali provenienti da pecore italiane, che non necessitano di tintura — valorizzandone il carattere autentico e il ridotto impatto ambientale. A queste si affiancano soluzioni performanti, come il trattamento anti-goccia, che rendono i tessuti ideali per outfit pensati per la montagna e la vita all’aria aperta. Completano la selezione tessuti in lana riciclata, veri must-have del distretto pratese, che coniugano tradizione, innovazione e responsabilità ambientale.
Sara De Santis, invece, ha sperimentato sull’abbattimento degli stereotipi di genere legati alla figura maschile. Il titolo della collezione, Save me from tears, definisce attraverso la lacrima, metafora di emozioni, la paura di esprimere sé stessi e la propria emotività davanti agli altri. L’ispirazione iniziale proviene in parte dai primi anni del Novecento, quando questo processo di “repressione” emotiva e autocontrollo pubblico arriva a delineare con maggior forza i tratti associati a quella che per molto tempo e, purtroppo ancora oggi , è considerata la vera virilità.
La collezione intende contribuire alla liberazione dell’uomo da determinati costrutti sociali, figli di una mentalità patriarcale che da sempre hanno contribuito a definire e distinguere i cosiddetti “veri uomini”. Questa ridefinizione della mascolinità si attua da un lato attraverso l’utilizzo di colori forti, contrastanti e stampe floreali che inevitabilmente si oppongono ad una visione dell’uomo austera, classica e formale. Le forme e il concetto di completo maschile sono rivisti in chiave giocosa attraverso mix di materiali diversi come tessuto e maglieria, ma anche giacche imbottite, applicazioni di fiori tridimensionali, tasche e colli smerlati, dettagli questi che intendono riportare anche ad una dimensione infantile.
In questa accezione il ritorno all’infanzia rievoca un periodo spensierato, privo di condizionamenti psicologici in cui l’emotività di ciascuno poteva trovare il proprio spazio senza paura di ulteriori giudizi, pertanto il fiore arriva a simboleggiare gioia, colore e riscoperta del nostro bambino interiore. La collezione è quindi un inno alla libertà di espressione della propria individualità e delle proprie emozioni.
Particolare attenzione è stata posta per la scelta dei materiali, avvenuta secondo criteri di sostenibilità riguardanti le fibre di composizione e la derivazione da stock.
MILANO UNICA 8-10 LUGLIO 2025
PADIGLIONE 3 STAND F04 F06 F08